anche per la Pontebba, di Venezia. Se nella sua moderazione la Germania non reclama nè Genova nè Venezia, perchè non lasciarsela passare anche per Trieste? — Si non che, la questione non è di commercio, ma di dominio e di predominio. Tant’ è vero che l’Austria, e dietro di essa la Germania, di là dal confine nazionale hanno già Fiume; tra il quale e Trieste, ai tempi di Maria Teresa, fu lungamente dubbia la scelta. Tornando all’Austria, essa, anche senza Trieste, conserverebbe sull’Adriatico il litorale Dalmatico, l’Ungaroe il Croato;e ben lungi dall’esseme esclusa, vi possederebbe ancora una stesa litorale sestupla della nostra, con poni eccellenti, come Fiume, Lussino, Portorè, Lissa, Cattare ed altri. L’Italia non desidera nemmeno il danno, non che la rovina dell’Austria; ma che non si ostini e voglia a ogni costo farsi un nemico del più naturale e necessario degli alleati. L’Italia sa ed intende, che senza l’Austria la Germania sarebbe a Trieste e a Pola, e che la Russia, o da sè o mediante i principi prefetti del Danubio, si prolungherebbe fino a Cattare. Essa pertanto dice all’assurda rivale : Inorientiamoci entrambe, io d’un passo, tu di dieci ; se restiamo fraternamente unite, del ferro e del fuoco per chi ci tocchi ne avremo a dovizia noi. Nè l'avvenire austriaco nè il nostro sono punto occidentali. Dalla laguna di Marano al capo di Santa Maria