— i*8 — reali, che guidano a giudicare della diversità delle razze. Nelle civiltà incipienti 1’ etnica serra con ben altri nessi che ora non abbia ragione e interesse di fare, le razze si reggimentano, e i particolari del costume hanno un significato di divisa che rimane fino al totale dileguarsi della tradizione, dell’ istinto o del gusto, cosa nè avvenuta nè quasi avviata finora. Infatti il griso è specialmente degli Slavi d’Istria ; i calzoni bianchi sono comuni alle tribù serbiche e a quelle pure eh’ ebbero mistione con esse ; in luogo di giacchetta i Serbi usano casacca. Il sandalo è ' abbonito dagli Sloveni, e deve riguardarsi sicuro indizio di schiatta serbica. Se poi ci facciamo a considerare i lineamenti del volto e il portamento della persona, ci vengono vedute altre differenze, notevoli pure all' occhio meno esercitato. Il tipo sloveno apparisce bensì tra gli Slavi di Duino e di Trieste, ma n'è più espressiva e più robusta la fisonomía, più virile e sciolto il movimento. Gli stessi caratteri sloveni si notano pure tra gli Slavi di S. Pietro, ma vi sono complessioni più forti, volti più severi, andatura piuttosto pesante che grave. Le impronte più caratteristiche sono quelle dei così detti Gei. Non si trova più tra essi il tipo slavo, ma veramente il romano. Nero il colorito, viri gli atteggiamenti, coraggioso e bollente l’animo, aperto e prontissimo l'ingegno, e i modi confidenti e gai. Più sotto, alle ultime frontiere orientali, i tipi si confondono, cd ora incontri il carattere romanico, ora lo