— i8(J — genze del pane quotidiano potesse essere quella di tener dietro costantemente al movimento civile. L’apatia delle prime ore (la quale non è che quel periodo di oscillazione e di ricerca che è necessario anche all’ ago d’ una bussola innanzi di volgersi al polo) non potrebbe davvero sorprendere chi avesse meditato le storie e soprattutto studiato il cuore umano nei suoi fenomeni individuali e sociologici. Egli attenua il fatto, per lui così ostico, di quella unità coll’ osservazione che vi hanno tuttavia in Germania alcuni stati autonomi. Anche questo conforto potrebbe a suo tempo partorirgli una grossa disillusione a proposito del suo arciducato ; ma quando anche, lui vivo, non dovesse provarla, che importanza etnografica avrebb’ egli un tal fatto ? O che una federazione non può essere così intensamente nazionale come un regno? X. La questione è di unione, non di unità ; di Stato non di statuti. Venendo al fatto nostro essa è la seguente : — che in nessun caso degli onesti cittadini, senza individuale maltalento e per sola forza maggiore di estranei od anche a dirittura odiosi intesessi, possano trovarsi obbligati a combattere una guerra fratricida, cioè in condizione" di dover maledire alla bandiera che li copre, e benedire alle armi che li uccidono. — Nella Venezia Giulia è essa risoluta una sì vitale questione ?