- 68 — del Friuli orientale per circa i3o chilometri. * I contrafforti delle pendici a greco delle Alpi Giulie si distendono ora continui ed ora trarotti fino alle rive del Savo. L’Antonini deplora con grande ragione che queste curiose complicazioni orografiche ed altre idrografiche, delle quali sarà brevemente ragionato in appresso, abbiano non solo fatto buon gioco alle sofisticaggini dei naturali avversimi dell' Italia, ma altresì confuse le menti di taluni tra coloro che avrebbero dovuto esserne i campioni. Egli se la piglia, per esempio, e assai giustamente, col Marmocchi, il quale, dopo di avere, nel suo Prodromo della storia naturale d’Italia, divise le Alpi orientali in Nordiche, Camicbe e Giulie ed estese queste ultime da Tarvisio a Fiume, in un’ altra sua opera di geografia non si perita di assegnare alla regione slavo-ellenica le correnti dcl-P Isonzo per confine. Solo non è abbastanza chiarito, se le prealpi tra il Fella e l’Isonzo vadano considerate quali attinenze immediate della catena cantica o quali appendici e diramazioni della giulia. • Taluni infatti sostengono, cosi l’Antonini, che il Monte Canino, il Baba, il Rombone, il Nabois, il Montasio, il Cintone, il Montemaggiore sopra Civi-dale, il Mia ed il Mataiur, con tutti i colli i quali (*) Ptr 1* Jocmione del corto di .|Ucs:o nume e dei tuoi affluenti il letiure pu\ consultare I'..{«nirjrto Sutiitico per la rrvri»aa di l'Jmr. anno I, pi£. gì e »cruenti. Il lavoro del pro-ìeuorc Mannelli intorr.o al territorio delia provincia vi e perspicuo ed accurati**! ¡no.