— io5 — c consenziente in un fine determinato, od animata, checché ne dica in contrario il Gibbon, da nessuna specie di fanatismo religioso o politico. Attila non era nemmeno un gigante, come quel-1’ accidentone del Massimino, a petto al quale i più esercitati atleti greci erano monelli, nè brillava per la gloria di nessuna fazione esclusivamente sua, la quale lo segnalasse a tutti, come ne aveva avuto parecchie in Germania e in Africa il Trace bestiale. Egli invece, di persona membruta, ma appena mediocre, di non comune valore, ma con mezzi non grandemente superiori al comune, traeva 1’ autorità sconfinata dai molti e fidi amici, come Valandro re degli Ostrogoti ed Ardarico -e dei Gepidi, ai quali usava ogni riguardo, a differenza di colui che li per lì ordinava la morte degli amici. Ciò spiega già assai. Il resto viene dalla astuzia molta di lui, e soprattutto dalla efferatezza e inevitabilità delle pene inflitte a chiunque osasse contravvenire, non a dei personali capricci, ma a delle norme fisse ed evidentemente consentite dai singoli capi dei diversi gruppi dell' e-sereno. L' efficacia delle repressioni, checché ne pos-[ sano dire alcuni ideologhi adulatori della razza umana, e infinita sulle moltitudini fino a che rimanga in loro incrollabile la convinzione della assoluta inevitabilità della pena. Nè il terrore potente é solo a reprimere istinti e a creare immancabilmente delle virtù passive, come la probità e la castità, ma vale talora fino a svolgere quella attiva del valore e dello slancio. 1 Quadi e gli Unni, che attraversano ma*