insieme non solo di idee e di sentimenti, ma di condizioni di esistenza. Ora un obbiettivo nazionale è cosa da dovere siffattamente prepotere nell’ animo d’ un uomo politico da fargli, datone il durissimo caso,passar sopra anche alle dottrine dalle quali per avventura scaturisca, perchè la politica ha da essere sempre più forte della filosofìa, e il concetto dei fini supremi è fatto per dominare anche nel regno del pensiero e dell’ affetto. Laonde (e veniamo al secondo caso che è una conseguenza ed una continuazione del primo citato) laonde, per quanto al conte di Cavour sanguinasse il cuore cedendo Nizza, indisputabilmente italiana, egli non poteva non proporne al Parlamento e questo non votarne, doloroso e umiliante fin che si vuole, il distacco. Appunto perchè la nazionalità è il supremo dei bisogni e dei voti, non può ricusarglisi, ove occorra, nemmeno un passo indietro, quando esso abbia in sè la \ irtù d' una rincorsa che ne faccia poi dare parecchi in avanti. Imperocché non è colle sonore proclamazioni, ma colle effettive applicazioni dei principi che si servono le grandi cause e nelle quali, anche talvolta balenanti e in viste contraddittorie, consistono la sapienza e la forza politica. Se il colonnello Havmerle si fosse ben reso conto di questa verità pratica, che cioè in ogni seria cosa non vi può essere altro scopo che lo scopo, e che quando per avventura due computi e due sentimenti cozzino, non è a quello più conducevole che tocchi di cedere, egli non avrebbe citato come una prete-