diciassette regioni nazionali, senza aver mai nulla di comune coll' Illirico. Quando col resto fu conquistata da Teodorico, la romanità 1’ aveva già resa cospicua di edifizì suntuosi, tanto che venne chiamata dal Cassiadoro ornamento d’Italia. Quanto al reggimento, gli ordini veneto-istriani erano i più liberi che esistessero. La giurisdizione imperiale consisteva nell’ esazione di un tributo ; ma ogni pubblico affare veniva indipendentemente discusso e deliberato nelle assemblee popolari. Magistrato, vescovo, tribuno, vicario, locoposito, ipato, consolo, maestro dei militi, ogni cosa il cittadino poteva divenire, ma solamente per elezione pubblica. Due altri secoli dopo, riconquistata da Belisario sui Goti, l’Istria venne assoggettata, sempre colla sua maggiore sorella Venezia, agli csarchi di Ravenna. Nè questo inseparabile popolo scadde in fatto di rinomanza, tanto è vero che, sul principio del-I’ ottavo secolo, papa Gregorio II, in qualità di vicario imperiale d'Italia, gli confermava il dominio deU’Adriatico in nome dell' Imperatore di Oriente. II Venetiae et Istriae, dopo la sanzione della Repubblica e dell’ Impero romano, ebbe quella della gerarchia cattolica. Infatti al primo costituirsi di questa, la Venezia coll’ Istria sottostavano all' episcopo di Aquileia. Sopravvenuti gii Unni, questo fuggi a Grado, dichiarata metropoli di Venezia e dell’ Istria.