—1" »56 — alla maggiore sua altezza. Più oltre di Prewald (554 m.), che sta a cavaliere della strada che svolta questo monte, corre essa da una parte hingo la valle del Vipacco, raggiungendo le vie della Selva Piro fino a Gorizia, e dall’altra supera .per Senoseccia e Ses-sana la seconda terrazza calcare dell’ Alpe Giulia, cioè il Carso dell’ Istria, per poi ridiscendere a Triestc. Dalle alture di Adelsberga (673 m.', dove arriva la schiena della giogaia alpina, si alza questa verso sud-est a forma di larghissima piramide, agitandosi in moltiplici accidenti così sulle valli della Piuca e dell’ alto Timavo a ponente, come sulle acque intermittenti dell’Obrech e del lago di Zirknitz a nord-est. La punta della piramide è quel Monte Nevoso (ió8* m.), che sorge ultimo termine orientale d'Italia. Sotto di esso, verso Fiume, i'Alpe sfianca nuovamente . sì che da Castua ad Adelsberga sale altra via per Lippa (285 m.), che indi tragitta le anzidetto due valli del Timavo e della Piuca. Ma ben tosto si rizza maestosa al gruppo del Planic ( 12(58 m.), nodo dei monti dell’ Istria e principio di quel secondo altipiano che sovrasta a Trieste, e, percorso dalla Vena (1107 m. fascia la provincia istriana non lungo tratto di sotto al grosso della frontiera, da quelle sommità che dominano il seno di Fiume alle foci del Timavo nelle lagune di Monfalcone. Infine il nodo del Planic, chinandosi alquanto di sopra a Lovrana, là dove passa (950 m.) I' altra strada che da Fiume volge nel centro dell’ Istria, I’Alpe Giulia si eleva ancora più alta al Monte