con Venezia. fegreta, e quella che era corfa, era l°° <•* tifa ; Oltre che non vi era ragione di voler’ impedire un Prencipe di fcrivere quanto gli piacerebbe a* Cuoi Ufficiali, ed a’ Tuoi ("oggetti. Che a farebbe un manifefto ftampato, Bel quale farebbe rivocata la proteja. E che in finedoppo aver leva* te le cenfure fi nominarebbe un* Ambafciatore per andar refiedere appo S. S. Doppo ciò fi determinò tìn giorno per dar l’ultima mano à luefto aggiuftamento. E fù li 21. ¿’Aprile , nel quale fendo il Signor 4i Frefne andato la matina in cafa *el Cardinal di Joieufe, il Segreta-« rio Marc’ Ottobuono vi andò co* Jlue Notari Ducali, e dirizzandoti ài detto Ambafciatore glidifle .• Ec- / co Signore i due Prigionieri che la Se-renipma República manda À K S. in gratijlcaùone del Rè Crijìtanijfmo, dichiarando ejfer ciò Jènz.a pregiudicio fif//’ autorità, ch'ejfa kit di giudicare mi Ecclejìaftici, A' che il Signor di rrefne rifpofe, che li riceveva cosi, #d il fegretarìo ne pigliò atto da’ ì