94 Discor. di Paoio V. 1606• pa fe ne accontentò. La terza era che S. S. voleva che le C&nfurefo'Te-ro levate à Roma fecondo l’ufo di quella Corte,’ e fenza rimandare à Venezia il Cardinale : 11 #he diceva ella, era un’ abballarli troppo per un Papa. Mà i Miniftri di Francia gli rimoftrorno che ciò era un rompere tutto, fìando che non fi poteva eie-guir niente à Roma fenza far parere che il ‘-enato aveva fallato, e che le Cenfure erano legitime. Il ck nonfi paifarcbbe mai à Venezia.Dì maniera che il Papa cedette incori a’ Francefi quefto punto, che era ef fenziaHfTimo. Doppo ciò avendo S.S. creduto ; che i prigionieri farebbero refi feti-za protetta, fù fui punto di rompere, quando feppe che il Senato era rifoltuo di proiettare. Mà il Cardi' nal del Perrone fraftornò delira; mente il colpo, dicendo , che fe fi doveva rompere per quello, che fa; retìbe meglio, che ciò fi faceife à Venezia, maggiormeiite che fi attribuirebbe allora tutta il fallo a