con Venezia. 93 fontentò, che il Cardinale di Joieu-1^°7' le facefle ogni sforzo per lo-riftabi-limento di quefta focietà : mà fe fion poteva averne l’intento, non la* ■ciafTe però di conchiudere. Rimanevano tré altre difficoltà. La prima che il Papa voleva che il Signor di Frefne Ambafciatore di ■rancia à Venezia domandale in iscritto in nome del Rè, e della República di levare le Cenfnre. Mà lo fecero accontentare , che ciò foilè fatto dal Signor d Alincour, chere-iìdeva appo S.S. La feconda che il Cardinale di Joieufe, e l’Ambafcia-tore gli daífero parola in nome del Rè, che la República acconfentiva, lie le due leggi conteftate nonfof-fero oiTervate fino alla conchiufio-ne del trattato. A* che il Cardinal, ed il Sig ìor d’Alincour replicoro-110, che darebbero volentieri parola à S.S. che le leggi non farebbero efeguite fino alla terminazione « el trattato , màfenzadire che ciò I >fle di confenfo della República» $ie non l’aveva mai data. Ed il Pa*