¿»'Paolo V. 149 Proposizione Settima. Gli Ecclefiaflici di quejìo Dominio devono avere giufto timore di perdere la vita, e beni, ed’ altri maggiori mali privati, epublici alli fuoi congiuntile fervajfero l'interdetto. Stando che vedendo quanto il popolo fia devoto, e dedito all’ efer-cizio delle opere crifìiane, e maifi-me d’udire la metta fi deve conchiudere certamenre , che non vorrà ftarne fenza, e che quefto fuo zelo alle cofe divine, quando non potrà avere effetto per le vie ordinarie, lo convertirà in zelo indifcreto, ufan-do violenza per avere l’efercizio della Santa Religione, ch’egli ftima eflèrglidebito, effendoperfuafo che la S. S non hà avuto ragione di levarglielo. E perche è altresì perfua-fo, che non vi lìa colpa dal canto del fuo Prencipe ; poiché ogn’ùno hà per notiffimo , che altra non è la controverfia, che il Papa hà colla Republica,fe non perche effa vuole colle buone leggi, e colla giuflizia confervare la vita, l’onore, cd i beni G 3