172 Tratt. dell’ Interdett. guitte il precetto fenz’ averci fovra la debita confiderazione, fi efpone à pericolo di far cola, che fia contro la legge di Dio), ò d’onde polla fé-guir fcandalo : e loefporfi à nerico- lo di peccare è peccato. Ecclefiaft.3. Qui amat periculum ,peribit in ilio: e Caetano nella fimma, e Navarra in tnan-c.i^.nu. 27. e Gerfone in regniti moralibus lomettono per regola generale: nè da ciò puol’eflere fcufato alcuno dicendo di non fapere-quefta regola: ftando che c precetto de iure natura, ed ogn’uno è ubbligato faperlo, come bene pruova Navar. fovra c fi quis de poen.diflq.n.83. Quefta propofizione è dottrina del Card, di Toleto, il qual nel fuo libro wftrucìio facerdotujn. I. 5. r.4. cosi dice parlando della retìdenza Epifcopale. Dum enim Papa impo-nttalìquod negotium Epifcopo qnod rc-quirit ad tempus abfentiam, abejfe po-tejl. Sed attende quod non fitfficit ohe-dientia tantum » Jed debita, quia chi# abfque caufa rationabili aliquid prea> fimi non debemus obedire,òic.