\6<\ Tratt. dell’ Interd. Proposizione Undecima- L'ubbidienz.# debita al Somme Pontefice non fi fende à tutte le cofe, eie non fono contrarie alla legge di cDio-)mù in molte eziam Dio buone , l’uomo è libero, fi che non è tenuto ubbidirgli. Nel Deuteronomio c. 17. l'ubbidienza debita al fommo ficerdote è nftrettarolamente alle cofe contenute nella legge di Dio. Facies (¡u&cumque dixerir.t, & docuerint te juxta legem eju Tu farai quanto ti farà detto, ed infegnato fecondo la legge del Signore : Il che io non porto in quefto luogo , fe non per moftrare à quegli che l’allegano à prnovjve l’ubbidienza debita al Papa, che non pruova> che un’ ubbidienzarelativa all aleggi. Afferma S .Tomaio 2.2- q. 104. art. 5. che ne’muori interiori dell’anima il Ctiftiauo non fia ubbligito d’ubbidire àpotefià alcuna umana, ned in quelle cofe, che appartengono alla natura del corpo. Secundmn ea qua ad natttram corporii pertinenti homo homini obedire non tene tur fed fi-