circa la Scomm. 219 Giudici Ecclefiaftici, non avendone da Dio» non pon>io ordinar’ altre pene contro i Chierici colpevoli, che la degradazione dell’ ordine Clericale ,doppo che fono tenuti di darli al braccio fecolare per punirli di morte. Mà affinché non fi creda, che inno coiifcglj,e non precetti, l’Apofto- lo dice elpreffamente. Ideo neccjjìa-ti [ubditi eJiote,non filum pmpter ir ava, [ed etiam propter confcicntiam. Si che fecondo la dottrina di quefto gran Dottore noi fiamotenutiin cofcien-za d’ubbidire al Prencipe temporale tu ogni cofa fpecificata qui Covra. Proposizione Seconda. Quantunque Crifto N.S, come figlig di Dio, uguale <* /ito Padre, fojfe il Rè de' Rè, ed il Signor' A/foiuto de' Sigm-ri, non hà mai efercitato in qticftt mondo l'autorità di ‘Prencipe temporale, ned avanti la [uà mone , nè doppo U [uaglorioft re[ttrez.ione. Egli non hà avuto regno tempo» rale, come diifeà Pilato Joh.18. Re~ gmm mura non efi de hoc K a