di Paolo V. 16y obedite parentibusper omnia., hoc enim placitum ejl Dea, ed alli fervi, obedite per omnia Dominis carnalibus, e pure non è dubbio che s’iuténda d'ubbidienza riftretta fecondo la poteflà paterna, e Dominicale ; e la Glojf. cap. Ad aures de temp. ord. dic-e 1Tratato , fi non pertinet ad officiti)» fuum, quod pr&cipit non ett obedien-dtm. Si vero pertinet ad ojficium, obe-diendtim ejl, fi non decipitur in prace-pto, & dtfpenf. con lunghiiTìmo dif-corfo rifìrigne ogni ubbidienza alia regola» fecondo la quale è promeiTa; luogo degniffimo d’efler vifto.econ-fiderato da tutti. Proposizione Duodecima. Non deve il Crifiiano prejlar’ ubbi-dienz.a al commandamento , che gli vien fatte (benchefojfe del Papa) fe prima non avrà efawinato il commandamento, quando la materia ricerca ,fe è conveniente, legitimo, ed ubbligatono: E quello che ubbidifce finzj e fame alcuno del precetto fattogli, pecca. Ciò (ì pi uova efficacemente per la proporzione moftrata di fopra i