con Venezia. 97 poteva più nè mutarfi, nè rivocarfi. I^°7» he il riftabilimento de’ Giefuiti ra impoiTibile doppo le gravi in-iurie, che la República aveva rice-uto da effi, e che di parlare del lo* ritorno era un rovinare,quanto iì a fatto. Doppo tal rifpofia il Cardinale arlò del modo di levare leCenfure, proponendo d'andar’alla Chiefa di SfMarco col Prencipe e i il Senato, e : celebrarvi, od udirvi una MelTa, infine della quale egli darebbe loro la benedizione per fegno che fi levava l’inrerdetto. Il Doge rifpofe : eie fendo l’innocenza della Repubica manifefta, non era d’uopo,. Cfie fi vedefle fegno alcnno di penitenza , ò d’aToluzioue. E replicando il Cardinale, che la benedizione Apoftolicanon doveva mai rifiutar-fida quegli, a’ quali veniva offertej il Doge rifpofe che ciò era vero , c e la República non la ricufareb-e mai in ogn’ altra occafione che |uella, dove nel riceverla darebbe ■mpo di credere che aveva fallato« E