di Paolo V: 179'i Nel cafo che propone là nofìra: propofizìone, non è la parte ficura ; perciò che fe non fi fà quello, che il precetto dice, è pericolo d’incorrere in peccato di difubbidienza: fe fi fà, di offendere Dio., Per lo che ferrpre l’uomo fi efporrà a’pericoli di fallire per ignoranza colpe vo'.cì. in fino che non avrà ufati tutti li modi poffibili perfapere la verità, e lagiuftizia di quello che è per oprare; mà il configlio è uno di quelli-mezi à chi non hà attitudine, ò grazia d’intendere da fe la legge dì Dio. E' dunque tenuto à vale!Tene, e fare come dice S. Gregorio; difir.. 84- c. PWvenit, (¡uod per fe ncquit attendere, ab alio faltem pojfit addifeere. A1 che fi può addurre difi.38. c. tilt, e la g’ofi fovra il detto c. Pervenit, & lege tunc nonpoefi ignoranti n, eum po-tuit addifccre velper fe, velpcraHim.-Sovra che fi puoi’anco vedere Na-varra nel Man.c.n.iy.n.^S.e di quella materia tratta à lungo quell’Autore fovra il Q.fiqms autemde pasn.. ¿$•1* j0, e feguenti, dove dice.