dì Pàoio V. 177 Tubbligo , quando egli dubita , mà non sà, che il Prelato dubiti per fe fteiTo. PrOPO'SIZIoIe XIII. Il Criftiano non falva, cheti Papa affermi ajfeverantemente il fno precetto ejfer giuffo , m& btfogna efaminar lo , e regolar/i come fopra. Ciò fi manifefta dalle cofe precedenti : ftando chefe può fallire nel precetto, così può fallire nello {limarlo giufto : e fi come pecca chi fi efpone à pericolo, non efaminando fe il precetto fia giufto, così fi efpone al pericolo medefimo,non efaminando fe fia vera la opinione , che il Papa ha della giuftizia dello ftetfo precetto. Mà chi o!tr$ la ragione vuole in ciò efprefTa autorità dice lai Gloif. c.ad aures de temp. ordinai. Si pr&cipitur qtiod omnino ejl malum, non facia.t contra conjckntiam, Ucetyiftum videatur Pralato. Nel ^particolare del Papa ; Silveftro verbo obed. 5. V-trum Papa ftt obediendum in omnibus ab Ecclefiajiicis, rejpondetur quod non : pìmjifrueeptm Japìt peccatm} &