Di Veni zia chc la divi/ione de’ commandanti è a lo fcoglio, nel quale naufragano le l^0,,.s. Republiche. Come ne fono teftimo-nij quelle di Firenze, e di Verona, jUXra che non fi fono rovinate, chc eolie hertnttm contefe, e fazzioni dclli loro jprinci- Tac pali Cittadini. E per quello ch’egli Gcrm* baida à tutte le contefe, chc accadono fià i Nobili , e fenz’afpct-tarc, che il fuoco lìa accefo, ne fpe-gne incontinente le minime fanti!» le colla lua vigilanza, e lolla quanto nc potrebbe fieguire, colla lua autorità. Di maniera che è d'uopo abbi-dirc prontamente, od incurrcre nell’indignazione del Senato, non ottante quaifilìa foggettc, che fi abbi dif-tenderc più lungi la fua vendetta, vi fono alcuni anni, che fendo in lite i Vidmani co’ quelli della famiglia Naue, dove loro avo aveva fer-vito vn lungo fpazio d imballatore, quelli rimprocciorno loro in piena vdienza la ballèzza della loro origine. Mà il Senato impofe ben torto loro il filentio, cd ordirò alli Guidici d’accordare le pani perneque-D