Di Venezia. 247 Be’ cuori , e negli fpiriti de5 buoni iflut ibi Cittadini filile quali l’efempio àe’lo-tonì ma- io Antenati , che c immortale, hàw rafSt maggior vigore che tutte le feritone, che ponno perire ; ed i buoni coftumi„*^tx anno maggior potere, chele buone a Tac. leggi.Oltre che è indecente a’ giova- Germaà ni di voler informarli dell’ iftituzione ’° Hfc delle leggi, b e chiederne le ragioni.! che era vietato efpreilaraente à Spar» fraftan-ta,di paura che quefta curiofità non tìjjìm* ferviiie di pretefto alla difubbidicn->Tìt-> za. c Ecco tutti liMagiftrati, che com pongono il Collegio ed è per quc-leges indo, che ne ho parlato di heguico,^«'*» fenza confiderare il luogo , che ten- *la*° *• gono nella República. Paffiamo ad-e^^^ eflo alli Procuratori di San Marco, la we fin* cui dignitàè la feconda dello Stato, gufa li- cent fettunte ob. Fine Del Tomo Prim** [«¡mìo, ttign imptriì* interei. dii. Tac, l 4 TAVOLAh*A