Di Venizia 91 nio Don Camillo Gonfaga , che mo- li, anni fono à Capo d’IftriaDoppo diche ne fono liberi con vn fervido folenne, ed vn’ orazione funebre pro-nonciata in prefenza del Senato fo-vent’ eglino fanno vna pace vergo-gn»Ta pià tofto che d’impiegare trep-pe auifigliari per loro difefa, così tanto abborifeono quefla forte di milizia ch’eglino tengono per vna feconda forte di nemici. Pofciache è il folito di quegli, che anno de-lufo tutti li Tuoi vicini, e confederati, come anno fatto i Veneziani, di temer Tempre d’elTer colti all’ impro-vifo à .fuo luogo, ed à fuo tempo, giudicando delli loro amici da quel- lo ch’egljno farebbero, fc foflero in loro luogo. Così anche il Senato non entra mài in guerra, che per nec-ceffità, e doppo auer congiurata la tempefta con ogni mezo imaginabi-le, non eflèndovi fommiflìone aicura, che non facci per foftrarfi da quefto flagello , tanto più, che 1 Tuoi intjffcv * ^ ieffi fi mantengono molto più colla a Magìs reputazione, che colla forza, a L’au- f*m» \CT-