Di Venezia uj Erizzo > che ne aveva il carattere, ordinando, ch’cg!ino non potrebbero più cllcr’ eletti Capitani Generali di Marc, ne di Terra, ne meno fino i loro figli, ne i loro fratelli, mentre durava il loro Dogato. Il che fervi a confirmare di più il rumore , che correva allora, che avendo il Senato conofcivo il pericolo, nel quale il metteva colla troppo grande potenza, che dava al Doge Erizzo, l’aveva fatto auvelenàre, mentre era fui punto di partire. I Regi di Sparta poterano rimandare gli Arnbaiciatori de’ Confederati , e a ’de’ nemici ; con rifpofte a Legmì» pofitive, I Dogi non ponno lifolvere ,,C! niente da fé ftellì fuclc propofizioni, Un tum c richiefte de’ Miniftri de’ Prencipi tum hlfti ltranieri, come fi e di già detto. Quc- ui id. gli poterano di Ina autorità coirmi- R'gù tft cinre, continuare, e finire1 là*gacirrr>i ^-rri‘1^* riferbnndofene fempre il commendo Sovrano mentre dur \a: queftt non é in loro potere di dicfiiTr. ih, trattenere, ne finite. I Primi avevano il diritto di abbrevi, re vna legge » c Voi. 1 K