z$8 La Storia |Del Govern# ili Savi, à quali manda il fno Segretario, od il confole della fua Nazione, fenz’ aver bifogno d’andar’ in perfona al collegio, dove non và, che per gli affari del fuo Padrone : e fé quelli Signori appruovano tra eill la fua domanda, la ¿propongono al Senato, che ordinariamente hà molto riguardo al loro parere, in vece che fe non la trovano ragionevole, eglino onellamente fi feuiano di proporla. E cofa che fece il Signor’ Am* bafeiator di Francia à favore del conte Pirro Graziani Refidente di Modena, al quale avevano ritenuto vna barca di vino all’ entrata della città. Quantunque i pareli di quelli S’avj fi/no d’vn sì gran pelò nel Senato, che quelli de’ Confeglieri del Collegio nel Gran Configlio, é però permeilo non folameiite ad ogni Senatore, mà ancora ad ogni Nobile, che aflìfte al Senato, di parlare contro i loro pareri. Imperciò che l’autorità ò più nella ragione, che nella per» ( ona. Quelli Savi non fono in vfficio che