Dt Venezia 141 iulla porta del Tuo palazzo le armi di Savoia inquartato di Cipro, il Senato gli fece dire, che fe non faceva levare con pontezza quel quadro, ch’era ingiuiiofo alla Republica lo vedrebbe fiaccare, e rompere in fua prefenza. Achefù coftrefto d’ar-renderii di buona grazia per non eP polii. Vn giorno il Conte Filippo d'Aglié Cavagliere dell’ Annunciata, entrato in quefta materia odiofa, li tratte vna rifpofta ailai pugnente dall’ Ambafcistote di Venezia Catarino Bclegno, che gli dille , che U Repu-blicct vorrebbe aver dato qualche cofa di buono, e vedere quefto Regno nelle mani di S. Al. di Savoia, in vece di vederlo in quelle del Twco , tanto fili che ì fuoi Superiori fipr ebbero bene colle forze delle fue armi appo-derarfene in due mefi. Queftc alterazioni , le molti altri fogetti più nuovi fecero celiare og d forte di comfpon-denza nell’anno 1670, avendo il Senato richiimato Fiancefco Michieli fuo Ambaiciatoie, di cui il Duca era mai lodisfatto > e particolarmente per