Di Venezia. 75 il loro merito non ferve che ad cfper-li di più alla gelofia de’ loto Superiori , e dove non guadagnano niente colla pazienza, ehe d’eilèr malnati impunemente. Il popolo di terra ferma crede parimente il governo della fignoria il più dolce, ed il più giuilo del mondo, quando vede la maniere popolari de’ fuoi Podeilà, appo* quali l’entrata é così libera, che ne tempij, e che vede tenere i gran giorni per la ricerca de’ Nobili del paefe, che odia mortalmente, e gli Inquilìtori di flato vdire fi favorevolmente i fuoi lamenti contr’ eflì, tanto più, che s’imagina, che e per l’interefle folo della iùa difeià, ben-che ciò non ila in verità, che per eilerminare con qualche forma di giuilizia le calè ricche. Di maniera che quelli Gentiluomini fono tra i Nobili Veneti, ed il Popo'o , come il Peice trà loglio bollente, ed il fuoco. E per colmo di mala fotte, fi rovinano eifi fleÌTì colle lo>o ir.i-nùcizie» che li fanno divenir r.ccu-Vol. I. D