Di Venezia 41 Qnefta legge và di concerto colla forma del governo, e confèrva la pace frà i Nobili dove il difordine s’in-ftoJiirebbe ben torto, fe i Cadetti, che anno tanta parte nell’ amministrazione ciuile, che i primogeniti Maggiori, lì vedeiTero di peggior condizione ch’eifi per gli beni, fendo cofa certa, che molti diverrebbero nemici della loro a Patri!, e com- & c'um innoverebbe nell’ occafione gli vmo- *nìm ri cardili dello ftato. Oltreché vi fa» rebbero de’particulari» che diuerreb-bero troppo potenti. E’ per quefto, cìniche la fignoria coftrinfe vna fiata tré tati ne-Rateili della Cafa Comari idi mari- e*fi efty, tarfi, fotto pena di bando, e di con* **.OT c‘~" fifeatione de’ loro beni, che facevano più di iooooo feudi d’entrata, che era all’ ora vn entrata ecceffìua. In fi- Reip. ne Pvgualità della divifione fi fa tut- Arift> 3* ti capaci di fcruir’ il publico, in ve-7" ce che, fe i primogeniti avellerò tutti li beni della loro "cafa, la fignoria fi privarebbe del ieruizio di molti Nobili, che per eflèr cadetti gli farebbero inutili per la loro pouercà. E