1x8 La Storia Del Governo non fono buoni Cittadini, tendo che preferifeono le loro patfioni al vero intereiTe dello ftato. Tal’eraquel Pri-uli, che con fella va non aver mai dato, ne darebbe mai la tua voce à tai pre, tendenti, dicendo che era vna vergogna di vendere la Nobiltà, che non fi deve concedere, che al merito e di icriverc nel libro d’oro de’ E il libro nomi di Artigiani, ed Auventuricri ione fono fovra che diceva molto piacevol-mente il Cavaliere Giovanni Sagte- tuttlll] » O nomi del d1, eh tra fare la jal/a msneta, ai Neéili far del danaro £vna sì baffa lega. Veneti. Quanto agli tcclefiaftici egli è vero, che il Senato e' loro troppo indulgente, c principalmente alli Frati, quali fecondo il tutto del Cardinal’ Elei mentr’era Nuncio à Venezia, aurebbero gran bisogne, che fi acctrcìafje loro / capiteci. Mà e con quefto mezo che la Rcpublica lì mette in iftato di non temere gli fnterdet cffettI'5 C11C producono altrove le Cento cfll* fare, c le fcummuniche a della Corno«. te Romana, tendo che, Capendo be-nìfllmo i Frati, che alcun’ al tic l’ien-