-187­ parte rilevante delle prede, cioè 8 galere, 3 galere grosse e 1200 schiavi, se ne partì. Nella Consulta riunitasi dopo la bat~ taglia la discussione fu animatissima ed Antonio Barbaro Ca~ pitano del Golfo ebbe parole assai vivaci contro il Carafa per~ chè egli voleva che tutti i 5000 prigionieri dovessero essere mandati a Candia per tentare di togliere l'assedio alla città e sgombrare l'isola dai Turchi. Altri sostennero !'idea che ve­nisse occupato uno dei castelli all'ingresso dei Dardanelli. Venne deciso invece che si muovesse alla occupazione di T e~ IJ.edo. Lasciato all'imboccatura dei Dardanelli Giacomo Lore~ dan con 6 galere, 2 galeazze e 6 navi, ai primi di luglio la flotta mosse all'occupazione dell'isola che si arrese, dopo 6 giorni di assedio, il 13 luglio. Essendo la stagione propizia per tentare altre imprese nelle riunioni della Consulta i pareri furono diversi. Chi pro~ poneva l'occupazione di Scio, altri di Metelino, ma si decise invece di' traSferir e l'Armata a Lemno che venne occupata nel~ l'agosto dopo 8 giorni di assedio. Così si chiuse la gloriosa campagna del 1656 che, se fosse vissuto Lorenzo Marcello, avrebbe portato a compiere imprese ben più importanti della occupazione delle isole che abbiamo indicate. L'occupazione di Lemno e di T enedo era certamente co~ moda per le armate veneziane che rimanevano a guardia de~ gli stretti, ma procurava una dispersione di energie mentre le truppe erano già scarse per sostenere l'assedio di Candia. In~ fatti le due isole non poterono esser presidiate che con troppo poche truppe e l'anno successivo esse poterono con facilità es~ sere rioccupate dagli Ottomani. Il Marcello invece, in pieno accordo col Provveditore Generale di Candia e col Senato, aveva stabilito che appena distrutta la flotta turca avrebbe di~ retto su Candia, dove il presidio turco in quel momento era assai debole, ed aveva la convinzione che era quanto mai pro~ pizio il momento per liberare il Regno di Candia dai nemici ed ottenere la pace ad ottime condizioni (1). (1) A questo proposito è interessante riportare una idea di Guglielmo Avoga­dro che egli si attribuisce nel suo Diario e che non venne accettata. «In una conferenza di gentiluomini comandanti di Galere fu deciso da un «Gentiluomo Governatore di Galera G. Avogadro che compliva per il bene pub­e blico la liberazione del Regno di Candia, e che la guerra intrapresa dalla