Di Venezia 159 nome , il che fcir.br a effe re un fegno di Sovranità ì quella che chiamano ducato j non lignificando in effetto, che moneta Ducale Fra tanto la moneta non é al ino cunio , poiché non hà ne la fua effìgie, ne le Tue armi, cht fono però le condizioni eflenzia-li del cunio. E ie fi vede ne’ Ducati un Doge rapprelentato genuflefeo a-vanti S. Marco, che gii mette uno ftendardo nelle mani, é agevole di vedere, che none punto l’imagiue dtl Doge Regente, il che è vietato efprc» ilamuite dalla legge; mà fòlamente vn’ uomo ueffito degli ornamenti bacali, per rapprefentare il primo Ma-giftrato della Republica in generale. Egli è vero che il Doge Nicola Troni fece battere certi pezzi d’argento, che avevano la ina imaginc, e fi chiamavano per quello Troni', mà ciò non ebbe ; u ito ficguico alcuno, non etfendofi fcrvita quello Prencipe di quello diritto, che colla licenza del Senato, per far folla aLcorfo della moneta falfa, che fi vedeva feminata in Venezia, come lo nota il ino Epitafio» I 4