Di Venetta h$ oilèrvarle, e d’alcrove queile povere zitelle, che non efeano quafi max, c che l’v(ànza del pae.e priva d’ogni fpalFo della vita, trovano maggior dolcezza in vn Convento, dove almeno non e k>ro vietato di vedere i loro amanti alla crate che nelle loro caie, dou’elleno non vedono, che le pareti della loro camera. La protezzione in fine delle cortigiane è vn male, donde il Senato trae vn bene, liberandoti con ciò dalla cura, che aurebbe, di tener’ occupaci ranci Nobili giovani, qua-, li, per mancanza d’eilèr’impiegaci potrebbero nell’ozio nodrire penfie-ri perniciofi allo ftaro. Le Corcig'a-ne fono fanguifughe, che s’applicano alle parti dello ftaco, che anno ttop-p’abbondanza di fangue. Sono ipogne, che (ucchiano tuteo il fucco degli ftranicii, e che i Magiftrati premono nelle occafioni frequenti, che’elleno danno. Poicia che s’elle-110 ti vetìino, come le Gentildonne, ò fe fanno qualch'aluo Fallo contro le. Leggi, il Militato deile Pompe