6i La Storia Del Governo dono a’ i Padri confami de’ iabini, allociati da Romolo co’primi, ed in fine d’ Affilienti femplici fimìli à quegli, che fi chiamavano ì Roma Pedari), che non anno alcun diritto d’opinare. E rutto fi 300 NobiJi, frà quali è vna cofa maraviglioi'a di vedere confevvar’ il fcgr'eto, come fe alcuno non vi avelie avuto parte a a Non di- b come fe folTe in potere d’ogn’vno ia vun* d’obh'are quanto deve tacere. Rife-;ÌT;^cT«° Livio, che,avendo il Re dìffe cri- Eumene accufato il Re' Perfeo ¡in pu-diw, blico Senato à Roma, c trattato de’ quod /« mezidi fargli la Guerta, non fi può-multetM t£j [aperne dì più , che l’introduzzio-fuerat* ne quello Prencipe all’ Vdicnza. ccmmijfa Venezia femminilità efempi non Valer. I men fingolari. L’anno 1495 11 Papa , a» c. i- il de’ Romani, il Re di Spagna, ed il Duca di Milano trattorono, c conchiufero fi fegretamente con . quella Republica vna lega contro il Carlo Viti, che Filippo di Com-** - mines fuo Ambalciatorc, che veder va ogni giorno i Miniftri de’ Prenci-pi Collegati entrai in Collegio c5 COU;