Di Venezia iif veruna in erta ftellì; che l’eternità dell’ Impero loro reficdc nel corpo del Senato, donde dipende la falu-te de’ popoli, che iono loro fop-¿Eterni-' porti, e che tocca à particolari a pii- usrtrum gnere, e non al publico. Il che go- & me» dono più torto di (¿disfare ri loro ‘a™?*" punto d’onore che à doveri ordina-ri di pietà vetfo i morti. Si deue tuti Se-110tare in quello luogo che la filo, natut¡ir. dove il corpo de’ Dogi c eiporto li villa del popolo, è quella DovcTacH'3' ricevono i primi compimenti di felicità dagli Ambafciatoii de’Prenci-pi Stc.inieri il giorno della loro coronazione, affinché ie anno pacete dell, loro nuova dignità, fi a moderato dille confiderazioni ed auverti-menti di morte, e che (limino gli ornamento del Dogato, c la magni-ficenzicper il cominci imeneo della c loro pompa funebre,limili à quelle vit- iHres Patirne , che fi coronavano pei atfdire/rii. Ctt-al fagrificio. Ed il Gran Cancegìicre rultmjut. non manca mai d’inferire qualche ri-dello iulla morte nel compimento, ^ die fa loro il giorno, eh eglino pi-pomfnm