Di VeneziX 167 che la Nobiltà del Pacie avrebbe à remere l’oppreflìone della fua libertà da un Prencipe si potente, il Senato delia almeno , che la Polonia Ila con elio in buona intelligenza per i foccoriì riglievati, che ne può riceg vere nel bifogno. COLLA PORTA OTTOMANA NOn dipende punto dalla Repu-blica di Venezia, che non fìa Tempre in pace col Turco, iendochc non vi è cofa, che non faccia per con-fervavifi. Elfa coltiva, ò più tolto compra la fua amicizia co’ doni continui ; Di®mula i fuoi intuiti per non efièr tenuta di vcndicariene; To-lera le fue piraterie nell’ Adriatico, ed in fine gli fa più di fommiffioni » e rende più di dovere , che al jPapa, ed à tutti li Prencipi Criltiani aificme. Il che, a’ parere fino d’ua Ambafcia- ^ tor Veneto à Conilantinopoli, non fà, ^nony. " che aummentare l’inlolenza di quello nemico, che fi ferve di tutti li'fuoi vantaggi, quando vede d’cller tremu-