in La Storia. Del Governo ci non fcmpre del pretefto Ipeciofo della PeIfcl- loro vita cattiva, e dello fcandalo, 7*'“ chc dà al publico per ottenere più 1 ' 4 facil mente del Papa la foppreifione de’loro monafteri, c la vendita de’ loro beni à ilio profitto. E per quanto tocca il governo fregolato delle Monache. E vn mal iieccfTario, che biiogna diffimularc per non mettere in dilperazionc tante figlie, che i Nobili gettano ©gni giorno per forza ne’ Conventi dou’elleno non farebbero mai pro-feflìone, fe non vi trovalleto più contente, c felici, che in cala de’ loro Padri. E gli c ben vero , chc non dourn bero forzarle à pigliare vna forte di vita , alla quile non anno alcuna vocatione. Mà fe fi confiderà l’inclinazione, e la proclività, eh’ anno la maggior parte d'una gran libertà, i loto amori infami co’ ier-vitori» ed altre iporcl.czzc abominevoli, che farebbcroanofÌire la carta di vecg agna, fe io le fciiveffi , fi feufera iì rigore de’ parer ti, chc non avrebbero aliai di cento occhi per o Ucr-