della sua ispirazione, non campata su astratte elucubrazioni, o su con» traffazioni realistiche, ma sul gusto istintivo e sano della bellezza come fu caro a Raffaello, della simmetria e proporzione come diceva Michea langelo, della espressione e del carattere come ha insegnato Leonardo. Ora, è appunto il creare condizioni favorevoli ad una ripresa di queste gloriose tradizioni, che la XVII Biennale Veneziana si propone come cardine del suo programma. Sicura nel far ciò di non intaccare menomamente la libertà creativa degli artisti, e di scioglierla anzi dalla soggezione a pregiudizi ormai vuoti di significato per rimetterla in contatto con la grande anima del popolo, la Biennale non intende influire sulla scelta dei modi e dei sistemi figurativi. La Biennale por»» gerà soltanto l’occasione, a chi lo voglia, di cimentarsi nella rappre* sentazione dell’ infinita scala degli eventi e dei sentimenti caratteristici della vita di noi tutti italiani, dall’ anno I all’ anno VIII dell’ Era fa* scista. E lo farà con una serie di premi su soggetti tolti dalla vita po* litica, sociale, familiare, agricola industriale, marinara, sportiva ecc., che in tempo verranno resi noti. Il fatto che S. E. Turati abbia fissato il primo di questi premi, come concorso del Partito Nazionale Fascista alla missione, foriera forse di esempio a tutto il mondo, che per il rinnovamento dell’Arte Italiana contemporanea la XVII Biennale si propone, dice come questa mis» sione rientri nella grande opera di ricostruzione nazionale di Benito Mussolini. Il Podestà di Venezia Presidente dell’ Esposizione PIETRO ORSI Il Segretario generate ANTONIO MARAINI Il Direttore amministratioo ROMOLO BAZZONI Venezia, Maggio 1929.