SALA 39. 2) gli avanguardisti francesi errano quando credono di superare la realtà con opere a carattere e a ritmo tragico, funereo o disperato, poiché soltanto la realtà è drammatica, passionale e torturata. Senza giocondità e serenità non si entra nell’infinito. È d’altra parte impossibile creare del nuovo piangendo. Il dolore è uno zaino che cl riattacca al passato. La gioia sola è dinamica e inventrice di forme. 3) Unico nostro modello è la macchina, figlia necessaria del« l’uomo, necessario prolungamento del corpo umano e unica maestra di simultaneità. Per estetica della macchina noi Intendiamo lo splendore glometrico e numerico fatto di sintesi, ordine essenziale, precisione, ingranaggi, movimento, dare»avere, continuità, regolarità. Quest’estetica è basata sullo spirito della macchina e non sulla macchina stessa i simultaneità di forze che aspirano sempre più alla loro massima organizzazione. Ciò si manifesta nelle opere di Balla, Russoio, Severlnl, Dottori, Filila, Marasco, Benedetta, Depero, Tato, Cavlglionl, Pepe Diaz, Mino Rosso, De Ambrosio, Peirce, Munari, Diulgherof, Oriani, Lepore, Belli, Cocchia, Thayaht, Corona, Pozzo Clocelli e nella grande Mostra per« sonale di Enrico Prampolini. F. T. MARI NETTI Pitture. Andreoni. 1 Officina. Andreossi Elvira. 2 Personaggi. Balestrieri Lionello. 3 Mussolini. Balla Giacomo. 4 Cagnolino al guinzaglio. 5 Sincero e falso. 6 La signora Biombruna. 136