-267­ per la campagna dell'anno successivo nella quale però non SI fece vedere in Arcipelago la flotta pontificia. L'Almirante Zaguri durante l'inverno venne dislocato con 5 vascelli nel golfo di Lepanto per la sorveglianza dell'istmo di Corinto. Il l O Febbraio 1688 una furiosa tempesta fece af­fondare due delle conserve della sua Divisione. Annegarono nel naufragio circa 400 uomini. Un convoglio di truppe e rifornimenti comandato da Paolo Nani fu sorpreso nel basso Adriatico dal cattivo tempo e per­dette per naufragio un petacchio. In rinforzo della flotta ve­liera giunsero i 3 nuovi vascelli Valore Coronato, Monton d'Oro e Ricchezza e Abbondanza. Essendo nel frattempo (27 marzo 1688) morto il Doge Giustiniani venne elevato il Morosini alla dignità dogale, ed il Senato, dopo viva discussoine, decise che egli continuasse a dirigere la guerra col grado di Capitano Generale. A fianco di lui vennero nominati col titolo di Consiglieri Gerolamo Gri­mani e Lorenzo Donà. Nella storia della Repubblica assai raramente era avve­nuto che il Senato avesse designato il Doge ad assumere il Supremo Comando Navale, ma questa era la prima volta che i 41 destinati ad eleggere il Capo dello Stato fossero concordi nel nominare Doge il Capitano Generale che in quel momento aveva la suprema direzione della guerra. Già nel 1464, derogando ad uno dei Capitoli della « Pro­missione Ducale)) che vietava al Doge di allontanarsi dalla Dominante, si era nominato a prendere il comando dell'Ar­mata che doveva partecipare alla Crociata indetta da Pio II lo stesso Doge Pietro Ziani, e nel 1646 all'inizio della guerra di Candia era stato designato al Comando dell'Armata il Doge Francesco Erizzo. Il Senato anche questa volta dopo appassionata discus­sione lasciava che Francesco Morosini riunisse nella sua per­sona le due cariche e ciò dimostra quanto grande fosse la stima e la considerazione che egli godeva a Venezia. Il nuovo Doge aveva in animo di procedere alla impresa di Negroponte. Ma la Consulta si mostrò invece propensa a tentare la riconquista di Candia, dove si diceva che alcuni pre­sidi si erano ribella ti. Su questa decisione ha certamente in­