IV P RE F A Z 10 NE. Poco didimi le fato da quello che ebbe fra i Romani, ed i Greci, forti anche in VENEZIA la ftoria. Siami lecito in quella parte il confronto , fenza timore d’incontrarne cenfura ¿ {otto la quale, quantunque irragionevole, e ingiufta , il S¿bellico, e ’1 Bembo , uomini di quel fenno e valore, che ognuno là , un limile paragone ha fatto altre volte cadere : comechè quegli dipoi da Niccolò CraiTo , equefti da Giovanni Clerico, ne fieno itati vigoroiàmente foftenuti , e difèfi . In Venezia, adunque , più centinaja di anni dopo la fua fondazione , cominciò a peniàrfi dagli uomini di confegnare alla pofterità , e di ftendere in carta le colè in pace, ed in guerra gloriolàmente operate dalla Repubblica . E iìccome in que tempi barbari, e pieni di un’ oicura caligine ( il che non tanto era vizio particolare di quelli abitanti , quanto all5 Italia tutta comune, sì per la decadenza della lingua latina, sì per le in-curfioni, e invafioni de'popoli Settentrionali, alle quali debbefì principalmente f origine della noltra Citta ) pochiifimo , e quali nulla fi coltivarono le buone arti, e diicipline : così in profondo e lungo letargo giacque anche lo Iludió della ftoria : e 3uando poi ella incominciò a porfi in ufo , i primi fcrittori elle cole noftre furono di balla lega, e qua fi del tutto idioti, e lènza alcun nome . Non ebbero pertanto le loro Icritture alcun ornamento del dire, ed elpofero i latti con femplicità popolare , nudi di ogni artificio , e per lo più ancora di buon raziocinio. Quelli fono quegli anonimi Veneziani, che di quando in quando fono citati dal Doge Andrea Dondolo col nome di Veneti antiqui , e de’ quali dice Lorenzo del Monaco , nel proemio della fua Storia Veneziana , di eiTerfi lèrvito per entro la lleflà : De gejìis , moribus , & nobilitate hujus divina cihji-tatis fenbere , Deo auxiliante , aggredì or , e>* collegi ex LIBELEIS quorttmdam ANTIQUORUM ClViUM , qui gefta fui temporis , INCULTO quidem SERMONE, fed S1MPL1CI, & COMPENDIOSA VERITATE fenùfemnt. Di quello numero fu quell’ANONIMO GRADENSE, vivente nel X. lè-colo , citato più volte dall’Ughelii nell 'Italia facra Tomo V. ove parla del Patriarcato di Grado . Tale è quclT ANONIMO VENEZIANO, vivuto nel cominciamento del Secolo XI. i cui comentarj fi confèrvano in un codice antico della libreria Vaticana , e fono citati da Moniignor Fontanini nelle iue ferie-ture di Comacchio. Di quello numero ancora può eflere quell* ANO-