T)i Venezia ¡04, le fuc liberalità non erano innocen- t-ti i , e che aveva fotfi la volontà di fare come Andrea Strozzi * che curai. ' voleva impadronirli di Firenze. Im- Taa. perciò che è l’ufo delle Republichc a*n< *• di pigliar’ ombra delle azzioni, eh’ ¥ ' elleno ammirano j c e di non po- .C(jin/j tcre tolerarne gli Ancori. Confiftevaic Note in ciò cucco il delitco del Senatore cManc-Antonio Fofcarini, à chi finterò al- ¡>At adorne lettere finte del Ambaiciator y-ra“reii di Spagna per avere un prctefto ap-parente di torlo dal mondo. D’on-Hift.»^ de iì vede quanto fia f cale a’ Particolari il favore del Popolo, foura tutto in gouerno di Nobili. Non c dunque maraviglia di vedere à Venezia de’ Gentiluomini odiati del ^ Commune per gli e cetili , e violen-^^”” ze loro, come un Priuli , fourano- popuil. minato T .glia braccia, non lòlamcn- R-m A-ì te toleratij mà impiegati ne’ più bel- mores-li uffici, ftando che non avendo partigiano alcuno nel Popolo» non h cerne punto» che pollino aCcigner-fi à niente contro la Nobiltà. Oltre 'eauz che qutfti fmiofi fi fanno torto ad , V • - - - T ;■»