Di Venezia tà di Tiani, Oltrarno, Brindiifi, Mo- ! •*** nopoli, Mola, c Pu! iguane, chexc u ni- -in /«•««>*» nevano nella Puglia, c timo il Po~ pet;euh Iclìno al Duca di Ferrara. Il che fa-p«vnli. cevano più tofto per dilperazione ù che per ragione «a, come lo confes-m p*irfs fa ingenuamente il Nobile Andrea Mocenigo > che fciiveva nel calore di tal guerra. In vece che fe avclTe-i*»* m*-ro penlato di buon’ ora ad acconten-i’', ?**>» tate il Re di Fi ancia , od à fiacca-re il Papa dal Corpo della Legi, au-rebbero potuto refiftere agli Uri Pte-cipi, come - fi ridde nel fieguito, poiché avendo Giulio II pigliata gelo-fia contro i Francefi, di cui temeva i progredì, e ririratofi della Lega, gli 14 j ^ affati di Venezia ne mutarono faccia col ritorno di- molte Città alla loro vbbidienza. Era fuccella prima qua-fi la (teda cola Hella Lega fatta da Stilo IV. Papa contr’efli col Rè di Napoli, col Duca di Milano, e Fi-rencini per Ferrara. Imperdò che fe Luigi Sforza Governatole di Milano non fe ne folle feparato, i Veneziani, che avevano perfo la loro Ar-