. - - ■ • Di Venezia ufi 'tart alcun Mitro Vafceio ài guerra^ he lì firn. Che fi fua sJH. Cat elica voleva gradire le offerte che il Serm- o gli faceva delle fae galere, la Se-'Cnijjìma Infante farebbe ricevuta, t trattata co’ tutti gli oìtori dovuti alla fua ferie, ed alla grandezza della Cafa d'Aufìrìa, ma che fé ej]a rifiutava tjueflo partito per pigliar quello della forua, t della violenta > eglino difenderebbero vigorofamente U diritto delle genti. Il Senato fece ancora dite al Vice Re di Napoli dal Tuo Rendente Marc’ Antonio Padavino, Che fe la Spagna preferiva la via delle armi alla oncità delle loro o-ffcrte, bifognarebbt che la Regina fi efponeiTe al pericolo d’un combattimento » e alla bocca del Can* none per andare ì celebrale le lue nozze. Aveva il Duca d’Ofluna alcuni anni prima fatto la pruova di quefta j reflìftenza colla perdita di molte navi. mandati in leuante lòtto la (uà ban-, dieta per forptendere le mercanzie di' V enezia. A che «a aiutato Jts