109 La Storia. Deloverno ciò che quelli deliberavano per efe-guite , ed in di vece fquittinare tanto i pareri, andavano à battere i loro nemici alla Campagna; Mi i Veneziani non anno quefta perfezzione, eglino fono lenti a’ deliberare, e lenti ad eieguire; e ibventc lì piglia pei faviezza in eflì quanto non è che m Vt freddezza etimiditi. m Uno je- p j jcfto quantunque non iìano gnut& e- T 1 . rat, /¿-perlone molto agute, e lottili, al me- fienua no a comparazione de’ Romani, vor* «- Firentini, non lafcianopetòd’ingan-Hiit ^ liar l3cnc* * Principi) iono fcmpve belli con cflì, ina il iìeguito, ed il fine non fono mai della fteflà ma-M niera ; c fi può dire d’eili quanto _■ diceva un Comico * de’ Lacedemo-Gomic. n‘> c^e fa™0 come i bettoglìerì che * danno al Jaggio del buon v)no\ e poi vi rnifchìano l'aceto. Eglino promet' tono tutto , quando anno paura, e non tengono poi niente, verificando il proverbio del Paefe, {campa* ro il pe’colo, gabbato il Santo ln»‘ perciò che mancano tanto più libe* «mente; alla parola e fede de’ loto 4 trattati