10$ La Storia Del Governo ed) ftefli, c fervono qualche fiata nelle {'edizioni à fodiffare il Popolo', . . che gettando all’ ordinario la fua rab-bia iòvra e e(E,lafcia tutti gli altri gruturn h1 ripofo: in vece che quegli, che ,ft domi fono Popolari, rendono l’ambizione tliquem loro fofpecta alla Republica. Non ‘j. vie cofa più peiigliofa à Venezia, dòmini * c^c la gran fama / perche fi altre-dii«/ai-tant’invidiofi, e nemici ad un par-xontren- cicolare , quanti compagni hà , che ^ iupera. E ciò f i la [ola cagione del fS«^baildo Senatore Angelo Eadoer, trin che aveva maggior merito, che non tminen— fi richiede in un governo, dove il tes inttr- w[zi0 (eriJe lll0go di virtù g. Eglino fretatio. £nno ancora eileliati molti Nobili tee mi- o , km peri- Pcr ‘ingegno, e non mandarono culum ex Giovanni Francefco Lored ini Pro-nagna ueditorc à Legnago, che perche ne ^Tm ex avcva« troppo , c che la l'ua eloquen-HZaU. ‘ za Ombrava loro dominare ne’ Con-Xac. in iegli. Imperciò che e uno de’ loro a-Agiico- forifmi di Stato, che bifogna tener umili tai begl’ingegni, di paura, che non ^ PIomulghino, e che l’ammi-razione degli altri non ¡(piti loro troppo