Di Venezia 244 tiluomo era d’uno (pitico dolce, accorto, ed infirmante, menava vna vi« ta efemplare, faceva gran limofiuc, e perciò era amato dal Popolo ed adorato da’ Frati, che vendendogli caramente li loto gufei, lo preco-nizavano per tutto per vn Santo. Con che fi refe odiofo, e fofpetto alla fua Republica, che trovò , che non gli mancava più niente, che la Corona di Martire. aAntonio Venferì Doge di Venezia. Leone Macina nell’Elogio di quefto Doge riferilce l’eiempio che fece nella perlona di fuo figlio, 2?r«-tus, dic’egli, zJAlAnl'wfané Roman« ftveritaùs ex empi a in z/tntonioVe-ntrio rtvìxere . ... Totius Domus , eju