itj La Storia De(. Governo re, avendo di più porto in oblio tutte le atlìftenze generóte riceuvtc da tua Matftà nel rempo dell’ . tic-dio di Candía, Il che vbbligò il Signor’ Ambafciatore à rinfretìpr' vn puopo loro la memoria nelle feconde iftanze che fece per quefto al Collegio, tì che ottenne da eíll per vergogna, quanto dovevano per ri-cognizione. Come tono implacabili ne loro odi/' , fono e fono Tempre ftati crudeli nelle vendette. Quando ebbero il Signor Francefco Carrari tra le mani, non fi accon-tenrarono di farlo ftrangolare in G'acomo Garcere ccn ^uo fatetío t» Mà levo-Carjii tQi1° ^trcsì Ia vita, a’ tutti i fuoi figli 1405 fanza compaifione alcuna dell loro Gii innocente per ifpegnerecoa dii tutti li i loro giuftj riflentimcnti. Stando che è vna delle loro inafOmà antiche dittato, ejjcr pericoio/ò ívfat y Perìat- cUmtnla y verjo buegl7, che a,iti» «i* ì** fp°¿^aí0’ e c^e non bìfegtta matycn-d'rarii * rnetk, Puoco prima aueva-jgCt nò fatto vn’ azzione molto indigna Hift, j. alt;’occafionc dva Vinciale Twocsic