Di VfNEZiA 400 altri ftromcntí della dilfolutezza loro alla villa deMoft) figli, che imparano il male piirìla di conofcerlo y, e s’impegnano à miiura che fi avan-zano in età , corrotti dal cattivo concu-efempio di quegli, che ftimano do- tinos vi. ucr’ imittare. Si che entrando que’ áent ¿’f-Gentiluomini nel maneggio degli af-cun' '*e fari con difpofizioni sì cattive , è™uqu* impoifibile che l’amminiftrazione pii-/«w blica non patifeà. Su che fciiife un vit** ijfe giorno Siilo V Papa tai parole all’ Arcivefcovo Mattcuzzi fuo Nuncio à Venezia, lam venit h»ra eorurn. E veramente fé fi confiderano le perdite fatte da’ que’ Signori doppo cento anni, e quelle , che fono alla vigiglia di fare verfo i Turchi, iè Dio non ni mette le mani , qneila República famofà corre rifehio di vederfi ridotta al iuo patrimonio antico , cioè ali’ impero iolo delle fuc lagune, e paludi¿ e quello che ¿ peggio all’ omaggio dei Gran Signóse »come Ùngula. Vediamo adelfo il carattere vero di quegli, che la governano, unen-; I 4 " •: