Di Venezia 114 c di punire lino di motte gH ufficiali, che mancano al debito loro, sì : Nobili Veneti, che gli altri, Come 'altresì di dare la loro carica à chi ; gli pare. Egli maneggia tutto il danaro della flotta, e ne paga i Soldati, ed i Marinari. Di che egli tende conto al fuo ’ritorno al Senaro. Avendo il Generaliflìmo, ed il Proveditore fatto il loro tempo, depongono la dettatura ì Capo d’iftria, e vengono a’ Venezia a’ ripigliare il loro genere primiero di vita, non riCcrbando cofa veruna di tutta la loro grandezza, che la gloria del pat fato, e la (peranza del futuro. Vi è una legge, che li coftrignc di coftituirfi prigionieri, avanti di render conto della loro amminiftra-zione, foura tutto fe fono (lati vinti, ¿che è Tempre un gran motivo di pcrTecuziofte à Venezia, dove non C\ confiderà, che l’evenimento. Sendo il Generale France(co Morofin© eort-travenuto à queft’ ’ordine , inaTprì tanto la Nobiltà» che doppo cilèrfi fottuto felicemente da un primo ac-