atj J.A Storia Del Goterho capriccio > che di riufcire per la prudenza, e capacità degli Stranieri. Più io/io’, 'diceva uno di que’ Nobili tiel Conièglio di guerra, ■voglio tr-i rare da me, che far bene con il fn-^ rere attrai. Ed ecco come fonoiatri la maggior pane , e d’onde vieni la rouina de’loro affili-Eglino credono agevolai ente quanto dciìderaao» e le buone nuoae, quantunque falfc, lecano fempre loro gran piacere. E così, clic credette- io più a’ tumori che facevano córlete i Turchi di voler’ aJTediare Malea per fouraprenderli, che agli auiii, che dacia loro il Bailo di C«ilanti-uopoli di provedere alla difefa del Regno di Candía. Ed il Senato vietò a’ Nobili, ed à tutti li Soggetti - dello Stato di parlare della gaerra fotto pena di bando . Il che coll’ imprigionamento d’alcuni per quello non fece, che /paventare di più il g Facili Popolo che crede Tempre facil-ad^rt**/ mcnfc * mali, che teme, jn tempo d* »nnil dell’ ailcdio di Candía, veniva loro H9H/Ì cz ficco credere , ora ia morte del Gran * Si-