Di Venezia Z40 anriQ acquiftate. Quantunque fiaaom*ì“s aliai afnbiziofi, fi vedono fpogiiarfi fcnza ftento del Gommando delle diurni ‘ Armate, e ripigliare la vita privata^»*^ ■ sì feriofamente, come fe non fi li-£*?»■%-cordalièro d’aver avuto rutto il po-uu*»-tere del Senato nelle loro mani; odCa®°^or almeno che godettero d’ellerfene fot-tratti. Cosi fi può dire della República di Venezia quanto diceva Teo-pompo di quella di Sparta, che la caufa principale delia fuá lnnga durara , e d’auere de’ Cittadini, che fanno ubbidire sì bene. Eglino fono fegrctiffimi non folamente negli affari di Stato , mà generalmente in tutto quanto vien loro confidato, fino à non revelare mai quanto fi lono detti gli uni agli altri, benchc ditienghino nemici. Sono perfone, che anno ordine , prudenza, e Con-feglio, e fc fi comparano col reito degl' Italiani, eglino, faranno non fojamente tiguardevoli per le proprie virtù, mà ancora per i vizi de1 loro uicini. In fine tra le qualità loro inorali 2 e politiche, eglino anno an-